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"Ciao Ste, ci vediamo alle 5 con Ale in cantina da me per fare due tiri a Subbuteo, vieni?" Un messaggio, un "beep", un invito che giunge improvviso una fresca mattina di inizio estate, a distanza di quasi trent'anni dall'ultima partita di Subbuteo e che potrebbe scoperchiare il vaso di Pandora dei ricordi, delle emozioni e dei sogni di quell'età fantastica, esuberante e incasinata che si chiama adolescenza; età che noi abbiamo vissuto negli anni 80' e che, grazie al Subbuteo, con qualche chilo, capello bianco e acciacco in più, viviamo anche oggi, alla soglia dei cinquant'anni, ogni volta che ci troviamo attorno a un panno verde, ogni volta che ci troviamo tra le mani quei pupetti colorati alti due centimetri che da ragazzini, e forse oggi ancora di più, ci fanno sognare. Voi, al posto mio, cosa avreste risposto?