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«Iniziando questo corso, analizziamo più da vicino la realtà cercando di dare forma a quell'insieme non scritto di valori e principi di riferimento che tengono insieme la civiltà, ossia l'ordine simbolico della realtà che appare immediatamente frantumato. Per fare questo lavoro di riflessione, occorre partire da un'affermazione di J.P. Sartre che così recita: "Se Dio non esiste, tutto è permesso". Per qualcuno, il fatto che il divino si sia un po' "decomposto" è veramente un grande momento di liberazione, di emancipazione e di dis-alienazione. Finalmente non c'è più alcuna forma dispotica che guida e tiene l'uomo in ostaggio: egli è finalmente libero di fare esperienza di una molteplicità di esperienze, per cui questa esplosione della molteplicità è stata salutata sin dall'inizio come un grande alleggerimento. Finalmente i grandi racconti (la scienza, il cristianesimo) hanno lasciato la loro presa, l'uomo è libero di sperimentarsi, c'è un trionfo della moltitudine che si organizza dal basso, chiedendo la partecipazione diretta delle persone, lasciate libere di decidere di sé. I più critici invece ritengono che il cielo si sia abbassato un po' troppo e che ci stia schiacciando: se da una parte l'uomo è stato liberato, dall'altra ciò non corrisponde a un aumento di indipendenza, ma coincide con un suo restringimento.» (dal capitolo "Un nuovo ordine simbolico: analisi del fenomeno attuale")