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Raimondo Moroldini, facoltoso industriale, viene trovato morto nella sua camera da letto. Un colpo alla tempia; nessuna traccia dell'arma. La moglie Teresa, l'unica ad avere un movente, ha un alibi di ferro. Tutto si complica, poi, quando mesi dopo Riccardo, il figlio della vittima, denuncia la scomparsa della fidanzata, Tonì, che apparentemente nulla sembra avere a che fare con quel delitto. A tutto questo si aggiunge, poi, il cadavere di un funzionario della polizia brasiliana che stava indagando su un losco traffico tra il suo Paese e l'Italia. Il commissario Fabio Jannucci per la prima volta si trova di fronte a un mistero di cui non riesce a venire a capo. È possibile che i tre casi siano collegati? Cosa unisce un affare internazionale a quelli che sembrano un regolamento di conti e un sequestro, seppure sui generis? Un giallo, questo di Mario Quintieri, le cui origini affondano nel passato dei suoi protagonisti, storie di luci e ombre, di violenze più o meno evidenti, subite o perpetrate. Un romanzo che non è solo la risoluzione di un giallo ma anche un'indagine attenta sulla natura umana e sulle sue dinamiche, quasi mai lineari e limpide come potrebbe sembrare.