Tab Article
Quarant'anni fa il rapimento e l'omicidio di Aldo Moro distrussero, insieme alla vita di Moro e degli uomini della sua scorta, un grande progetto organico di cambiamento e rigenerazione del nostro sistema democratico, creando nel Paese un autentico trauma. Nei decenni successivi il sistema politico italiano non ha saputo voltare pagina rispetto alle paure, ai silenzi e agli imbarazzi che hanno caratterizzato il sequestro Moro e portare a termine un coerente progetto di riforma. Il sistema dei partiti si è così destinato a una navigazione a vista e, in prospettiva, a uno sfaldamento del sistema stesso. La Commissione di inchiesta sul rapimento e sulla morte di Aldo Moro, che ha recentemente concluso i suoi lavori, ha evidenziato le lacune delle precedenti ricostruzioni e ha dimostrato che sull'operazione militare delle Brigate Rosse si innestò l'azione di una pluralità di soggetti, che per ragioni diverse, influirono sulla gestione e tragica conclusione del sequestro. In questo ambito è emersa pure l'esigenza di confrontarsi globalmente con l'opera politica di Moro, anche perché è solo a partire da questa che si può realmente comprendere - su un piano storico e politico - la vicenda del suo omicidio. La finalità di questo piccolo volume è dunque quella di consentire una migliore conoscenza dell'azione politica di Moro e, allo stesso tempo, di recuperare la sua progettualità in una fase storica in cui la dimensione culturale e progettuale della politica è stata spesso superata da una fiducia superficiale nei meccanismi di selezione della rappresentanza. Al contrario, proprio l'esperienza di Moro evidenzia la centralità del tema della costruzione di un tessuto di valori e ideali comuni e di un circuito virtuoso tra forze sociali e forze politiche. I brevi capitoli in cui si articola il saggio prendono in esame l'azione politica di Moro sin dagli anni dell'Assemblea costituente per poi giungere all'esperienza del Centro-Sinistra, alla sua azione politica interna e internazionale negli anni Settanta e infine al suo omicidio. Il filo conduttore che emerge è l'attualità del contributo di Moro, non solo per l'incisività delle soluzioni proposte alle grandi questioni dei diritti e dell'organizzazione dei pubblici poteri, ma anche per la cultura politica che è alla base della sua azione. Una cultura fondata sui principi di dignità della persona, sulla ricerca di un rapporto virtuoso tra democrazia e libertà attraverso il pluralismo delle formazioni sociali, sulla concezione dinamica del rapporto tra la politica e i mondi vitali della società.