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Sono oltre cinquemila, in Italia, le startup iscritte oggi al Registro delle Imprese Innovative. A un modello nato oltreoceano con la grande onda della new economy; a un vocabolo che tratteggia il fulmineo passaggio da idea a impresa reale - e da lì a quello status di "unicorno" che premia chi arriva a tagliare il traguardo del miliardo di dollari annuo - il Belpaese risponde oggi con una nuova generazione di cervelli che ha saputo resistere alla tentazione di fuga, e che al contrario da qui esporta in tutto il mondo design, gadget hi-tech, video virali, persino software. Per una startup made in Italy che ce la fa, tuttavia, ancora troppe non arrivano alla fine del primo anno di business. Il cammino da seguire può passare anche dall'esperienza di chi seguendo un'intuizione ha creato la più moderna Università italiana, e da un libro che tratteggia processi e storia dell'imprenditoria 4.0 - dai tycoon del primo Novecento ai fenomeni della Silicon Valley - e pone alla portata di ogni idea innovativa le nozioni e gli strumenti per comprendere un universo in continua rivoluzione. Quello di un'economia condivisa fatta di angeli e visionari, capitali e garage, coworking e...
