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Londra, 6 maggio 1926, il terzo giorno dello sciopero generale. Hervey Russell si è trasferita fuori città con il figlio Richard e il secondo marito, Nicholas Roxby. Presto dovrà recarsi in una clinica dove sarà operata: il dolore all'addome che la tormenta da otto anni è il sintomo di un tumore all'utero. Nonostante sia in pericolo di vita, Hervey non si dà per vinta; ha persuaso Marcel Cohen ad affidare la gestione di un grande negozio di antiquariato a Nicholas e collabora con passione con il comitato per lo sciopero insieme a David Renn e Henry Smith. A Londra si respira un'aria di cambiamento e di speranza, ma anche di instabilità: una settimana straziante, vista attraverso gli occhi delle donne e degli uomini mentre si muovono per quella città irreale. Incontriamo coloro che hanno dato tutto per lo sciopero e per la prospettiva di un mondo migliore; ma incontriamo anche coloro che hanno osteggiato lo scoppio di una rivoluzione con ogni arma a loro disposizione: potere, politica, denaro o forza bruta. Ci sono maestri e operai, fascisti e comunisti, politici e sindacalisti, mogli e amanti, artisti, scrittori e scienziati, tutti coinvolti nelle vite degli altri. Ma soprattutto seguiamo il filo della vita di Hervey Russell, travolta dai fermenti politici che la circondano, dalle difficoltà di un nuovo matrimonio, dalle sue speranze e paure per il futuro. La fine dello sciopero generale avviene in un clima di disincanto e rassegnazione; non c'è speranza per gli ultimi, per i diseredati, perché «tutti gli uomini sono malvagi, avidi e bugiardi». C'è un'unica luce in questa dilagante oscurità: la vita in sé, e l'amore di una madre per il figlio. Dopo Company Parade e Amore a prima vista, con Mai guardarsi indietro si chiude la trilogia dello Specchio nel buio, la saga manifesto dell'emancipazione femminile, oggi più attuale che mai.