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Estate 2014. I Mondiali di calcio, una Bologna torrida già a giugno per il caldo precoce. Un giovane assistente universitario che cerca di sfuggire all'afa del suo minuscolo appartamento andandosene in giro per la città, senza meta. Un vecchietto che staziona, come tanti, su una panchina. L'incontro, le parole del vecchio al giovane: strane, surreali, misteriose. Comincia così il nuovo romanzo di Francesco Aloe, già autore de "L'ultima bambina d'Europa". Un intreccio di generi, fra il noir e la commedia surreale, che stupisce per la freschezza inventiva, le sospensioni liriche e il senso di mistero. Il tutto sotto l'affettuosa tutela di un nume quale Gustavo Rol, il grande sensitivo torinese, la cui figura aleggia benevolmente sulla storia conducendola verso un lieto fine.