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"È davvero un grande dono che il Signore ci porge con la sua misericordia, ma facciamo attenzione: Dio, per concederla, vuole un vero pentimento; vuole un amore inesauribile, concreto verso gli ultimi, i più deboli, i più bisognosi; vuole che si abbia una sincera contrizione delle proprie miserie, vuole il senso del rimorso e che non si sminuisca il concetto di peccato. Il Signore non è accomodante, vuole da noi un cambiamento totale. Se così non sarà, si ricadrà di nuovo nella sua giustizia. Quale migliore occasione allora di quella che ci offre la cristianità a non ridurre il mistero pasquale, che tra l'altro rinnoviamo in ogni messa, a una mera abitudinaria rievocazione di un commovente fatto storico avvenuto più di duemila anni fa, quando invece potrebbe essere l'inizio di un vero cammino di fede, di una vera rinascita, con la promessa di non tornare più indietro, che ci riporti alla fine tra le braccia di Cristo ritrovato e ci faccia davvero meritevoli della sua misericordia".