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"L'autrice percorre un buon cammino per sé e per ogni lettore e intende mostrare il bello del vivere cristiano, caratterizzato da un procedere che trova nei 'piedi', appunto 'stropicciati', la sua metafora. [...] I piedi che si stropicciano sono gli strumenti, spesso trascurati, del nostro camminare! È utile ricordare come anticamente il piede consumato, trascurato e logoro del Pellegrino, era la visibile prova di purificazione e pacificazione dell'anima. Vi sono diversi canti nella liturgia Cristiana che suggeriscono l'idea di un itinerario nella strada del Signore e riecheggiano il senso del Salmo 115: Camminerò alla presenza del Signore nella terra dei viventi. [...] Con 'Piedi stropicciati' Flora sembra suggerirci che in Cielo ci si arriverà, semplici e onesti, con i piedi nudi, come quando siamo nati, ma stanchi per il percorso sincero, leale e fedele". (dalla presentazione di Ivan Marcolini)