Tab Article
La concettualità metafisica è sempre stata un presupposto della nozione di identità. Ne è risultato un legame che ha messo in evidenza le più svariate distorsioni speculative della realtà sotto forma di una chiusura verso l'alterità. Rispetto a essa il pensiero di Karl Jaspers emerge con la visione di una filosofia unificante, ultra-concettuale, sopra-identitaria, che - nella radice comune dell'umanità - vede la possibilità del suo futuro sostenibile. A partire dalla realtà concreta del momento, questo numero propone e problematizza la nozione jaspersiana di filosofia mondiale (Weltphilosophie) in una duplice direzione: da una parte essa si confronta con l'esigenza umana di andare oltre ogni determinazione logica e concettuale per aprirsi all'alterità in una unione esistenziale tra esseri umani, dall'altra parte essa si apre alla dimensione della storia nella sua concretezza. Prendere in esame una storia mondiale della filosofia significa cercare un principio di unità in grado di superare le differenze: lo scontro tra culture, l'intransigenza dei fanatismi, la costruzione dei muri, il sospetto reciproco che può alimentare le paure e persino il terrore del diverso.