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I problemi ambientali e la cosiddetta "crisi ecologica" hanno interessato la filosofia già a partire dagli anni '60. Si è sviluppata, così, l'Environmental Philosophy, una riflessione filosofica che, preoccupata dall'emergenza ecologica, ha cercato di ripensare le modalità di relazione tra l'essere umano e l'ambiente naturale. Ad oggi, tuttavia, nessuna delle varie proposte teoriche ed etiche avanzate da questo movimento filosofico sembra in grado di incidere efficacemente sulla prassi e di produrre in essa dei cambiamenti effettivi. Il libro prende le mosse dall'ipotesi che tali difficoltà dipendano da una mancanza di interrogazione critica della nozione di soggetto e si propone di ripensare caratteristiche e confini della soggettività utilizzando la lente della fenomenologia husserliana, concentrandosi, in particolare, sulle riflessioni che Husserl dedica alla questione animale. Ne emerge una riscoperta attualità del pensiero husserliano, legata alla sua capacità di offrire un'interpretazione originale della soggettività e di sollecitare al ripensamento delle soluzioni di etica ambientale già esistenti alla luce delle strutture e delle dinamiche dell'esperienza.