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Il Diario fenomenologico si sviluppa tra gli anni 1956 e 1961 e racconta parti della vita quotidiana dell'autore. Attraverso l'osservazione di eventi sociali e naturali, l'analisi di testi classici, i dialoghi con alcuni dei più importanti filosofi europei degli anni Sessanta (Banfi, Gurwitch, Merleau-Ponty, Ric?ur, Sartre), Paci racconta il vivo farsi e l'evolversi del suo pensiero, tenendo fede all'obiettivo che ha caratterizzato tutta la sua attività scientifica: «influenzare la filosofia e la cultura italiane con la fenomenologia». Finalmente ripubblicate a sessant'anni dalla prima edizione, queste pagine testimoniano la lezione del grande fenomenologo: non cessare l'esplorazione del mondo, non adagiarsi nel senso comune, risvegliare i significati dormienti. Una lezione che ha echi e ricadute in tutte le scienze umane.