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Il quadro di cui oggi disponiamo, dopo la pubblicazione completa dei corsi tenuti da Michel Foucault al Collège de France, ci permette di mettere in discussione la classica divisione tra un Foucault "politico" degli anni Settanta, profeta della società disciplinare, e una presunta "svolta etica" degli anni Ottanta, interpretata di volta in volta come un ripiegamento sull'individuo al di là della presa totalizzante del potere o una resa all'individualismo liberale. E ci permette, ancora, di mettere in prospettiva la fortuna di cui oggi gode il concetto di biopolitica nella filosofia morale e politica italiana. L'intento di questo lavoro è fornire una linea di lettura delle indagini di Foucault sulla governamentalità - intesa come «condotta delle condotte», come quella relazione di potere che articola il doppio vincolo di potere di totalizzazione e potere di individualizzazione. La relazione di governo che emerge si struttura come governo dell'ethos, in un campo in cui soggettività, verità e potere si coimplicano e nel quale la verità è al contempo forza etopoietica e strumento di assoggettamento.