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Il coronavirus ha travolto abitudini e certezze. La politica, chiamata al controllo del disastro sanitario senza precipitare in quello economico, sbanda, affidandosi a competenze in conflitto e sempre più fragili. Richiamata alla propria autonomia, prova a mostrare i muscoli ma produce solo scelte di rattoppo. Che fare? Per molti secoli nei gravi momenti di crisi sociali e personali per ritrovare il senso perduto delle cose e dell'esistenza ci si fermava e ci si metteva in cammino in pellegrinaggio verso una meta lontana. Platone avviato dal socratico "Conosci te stesso" alla riflessione sulla propria vocazione politica, quando Atene, in crisi, si suicida condannando a morte il suo medico fastidioso si mette in cammino alla ricerca della buona politica. Muove verso Kallipolis, la città ideale, bella. Cammina a lungo, supera enormi difficoltà, riceve amarissime lezioni dalla durezza del reale ma non si perde e matura l'idea di una politica filosofica. Atene non gli da retta e finirà sotto la cura della spada di Alessandro il barbaro che parlava greco e che ha ridotto i cittadini greci a sudditi. Tornare a Platone, oggi, può aiutarci a rianimare una democrazia in grave crisi.