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Il confronto tra G. Lukàcs e G. Anders è, dir poco, singolare, vista la lontananza teoretica tra due autori che hanno comunque lasciato un'impronta indelebile sulla scena filosofica del '900. La riproposizione di un sorprendente carteggio inedito in italiano, fra loro intercorso a fasi intermittenti tra il 1964 e il 1971, può essere l'occasione di esplorare vie oblique e insieme convergenti che investono questioni urgenti e drammatiche della contemporaneità (l'estraneazione e la manipolazione dell'uomo, l'invasività della tecnica moderna, l'interesse per Kafka, la militanza politica, il socialismo, il pacifismo e l'appello in difesa di Angela Davis). I saggi del presente volume tentano di approfondire l'analisi al riparo da facili schematismi e pregiudizi ideologici.