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L'opera intera di Calogero Cangelosi è ricca di una ricerca rivolta alla scoperta di una pace interiore, intendendo la vita piena di gioia di vivere, anche se caratterizzata da attimi di sofferenza. La raccolta, e in modo particolare l'ultimo componimento, esorta a vivere e a viaggiare lontano verso il futuro, perché, come afferma l'autore, 'la gioia di vivere c'è sempre'. Così nel diario poetico non esiste una fine, come lo stesso autore ci ricorda: 'Non esiste l'addio: / alle ultime pagine / di questo diario / chiedo attimi di luce...', ma suggerisce nelle ultime parole della raccolta un nuovo inizio: 'Fine... o...'" (Guglielmo Manitta).