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L'incremento esponenziale della popolazione immigrata e i profondi mutamenti demografici dell'Italia rendono urgente l'esigenza di adeguare i servizi sanitari, in modo tale che sia possibile assistere pazienti potenzialmente più vulnerabili e portatori di altri sistemi di valori e distinte percezioni del sintomo, della malattia e delle soluzioni terapeutiche. Il volume pone l'attenzione sulla necessità di ripensare i luoghi dedicati alla prevenzione e alla cura dal punto di vista organizzativo, gestionale e degli spazi, affrontando il problema della diversità e rivolgendo l'attenzione sia alle esigenze psico-fisiche che socio-culturali degli utenti. L'approccio è studiato per favorire la transizione da un modello operativo tradizionale di tipo biomedico (una malattia, una cura) a un modello più complesso e globale per inserire la gestione del paziente in una ritrovata centralità rispetto alla sua prospettiva di vita. Affinché il diritto alla salute e all'accesso ai servizi sanitari sia effettivo deve coniugarsi con risposte necessariamente plurali, capaci di adeguarsi alle differenti esigenze che nascono da società sempre più multiculturali.