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Il passato può essere o apparire una terra straniera. Almeno finché qualcuno non tenta di decifrarne i codici. La riscoperta degli Etruschi in Campania costituisce in tal senso un caso emblematico, fatto di conquiste, sconfitte, amnesie, negazioni o rimozioni e popolato, come una favola, di fantasmi e miraggi. Eppure le testimonianze letterarie offrivano in proposito un quadro univoco, anche se frammentario, stratificato e di non facile ricomposizione, vista la miscela di culture che caratterizzò la regione sin dalle sue origini, rendendone non facile la decifrazione. Il volume offre uno sguardo inedito attraverso quasi quattro secoli, nel corso dei quali l'archeologia, affermatasi definitivamente come scienza storica, fu finalmente in grado di risolvere l'enigma, restituendo agli Etruschi della Campania quella consistenza che una parte della critica aveva loro negato. Sullo sfondo giganteggia la storia del Museo Archeologico Nazionale di Napoli, protagonista e, spesso, anche vittima di questo articolato processo di riconquista di un frammento importante del nostro passato.