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Marianne Gubri, facendo di Dante il suo complice e la sua guida in un percorso di consapevolezza di sé, ci invita in questo testo a pensare alla guarigione con sguardo globale, ricco e delicato, sottile e acuto, in cui la musica riflette la spiritualità e ci fa questo invito assumendosi il compito di prendere in considerazione un'enorme mole di sapere che attraversa i secoli, ricostruendo quei ponti e legami che risanano le fratture tra i punti di vista, gli approcci, le tecniche. Con quella leggiadria che la tradizione a cui attinge Dante attribuisce agli angeli e agli arpisti, l'autrice parla non soltanto alle nostre menti, ma crea una risonanza nei nostri cuori, ci permette di sperimentare una vibrazione e un gusto di unità e completezza che mette insieme le teorie musicali dell'Antica Grecia, quelle dell'Europa medievale, la tradizione indiana, fino alle neuroscienze contemporanee con le loro illuminanti scoperte sul cervello. Ancora, veniamo introdotti alla scoperta dei linguaggi simbolici, al potere della ritmica e i segreti della creatività, passando per le sperimentazioni multisensoriali e giungendo a quella "chiave magica" di ogni realizzazione che è l'intenzionalità, per poi culminare, sorprendentemente con quella dimensione che è inizio e fine di ogni pensiero e ogni musica, l'inestimabile silenzio.