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Il palcoscenico della nostra storia è la grande Piazza di una cittadina siciliana. Fanno da scenario i negozi, i circoli paesani, i bar, i barbieri e senza dubbio, quei cittadini che passeggiano tranquillamente lungo i corsi principali nelle varie ore della giornata. Sono essenzialmente tre i protagonisti che hanno fatto della calunnia un uso pericoloso, un abuso, uno sport preferito. Un passatempo irrinunciabile spropositato, paragonabile a un delitto proprio perché subdolo viscido, ingannatore e traditore, perpetrato sulla schiena del malcapitato, unicamente a minare la sfera privata, personale della gente inconsapevole ma soprattutto perbene, onesta. I primi due sono ignobili demolitori della dignità, della moralità del genere umano, come civette, pipistrelli, avvoltoi, iene insaziabili che vivono spesso nel buio, nascoste per colpire meglio gli ignari soggetti. Il terzo è un ingannatore e subdolo più del serpente; si accanisce ancora con più trasgressione, immoralità e cattiveria. Il libro è scritto in italiano. Tra parentesi alcune parti sono riportate nel corrispondendo dialetto siciliano. I disegni della copertina così pure quelli contenuti nel libro sono dello stesso autore.