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La vita di Primo Piovesan, artista geniale, avanguardista, multiforme e polifunzionale (scrittore, commediografo, attore teatrale, giornalista, cabarettista...), è snocciolata in un affresco che, oltre a renderci in modo puntuale l'enormità della carriera di un maestro della drammaturgia, ci regala l'immagine di un uomo capace di conservare la propria liberta di pensiero e la sua sensibilità creativa anche in un momento storicamente buio come quello della dittatura fascista, pagando sulla pelle il coraggio delle proprie scelte. Una biografia moderna dal sapore antico; un lungo dialogare fra un Primo ormai allettato, prossimo alla morte, e un misterioso giornalista che compare nella sua casa ormai deserta. Una casa fra le cui mura echeggiano le voci di una famiglia felice e dei tanti artisti sedutisi in un salotto in cui, fra una cena, una battuta e una bottiglia, sono nate alcune fra le opere più belle del teatro del Novecento italiano.