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Nel 1995, il giovane universitario nolano Nino Mazzocchi, trovandosi - come scrisse nei suoi Pensieri - "in balia del vento e delle onde impetuose della nostra finitudine e delle prove della vita", non fu capace di "trovare le ragioni per resistere nella lotta", per cui pose fine alla sua vita terrena. Ebbene, la vicenda di Nino rinvia, in certo modo, alla figura - descritta da Giordano Bruno in De gli Eroici furori - del "fanciullo" che "attento a la divina impresa", viene a trovarsi "ingolfato nell'abisso della eccellenza incomprensibile", con conseguente smarrimento. Egli, pertanto, senza un "soccorso amico", "non sapendo passar avanti, né tornar a dietro, né dove voltarsi, svanisce e perde l'esser suo; non altrimente che una stilla d'acqua che svanisce nel mare". Ed è lo stesso Bruno che offre un "soccorso amico" delineando un percorso spirituale di nove tappe allegorizzandole con nove modalità di cecità.