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"Questo non è un noir, non è un romanzo d'intrattenimento, non è un romanzo alla moda. Non è nemmeno un romanzo storico, sebbene occupi un arco di tempo che va dagli anni del fascismo ai cosiddetti anni di piombo. E' piuttosto un romanzo poetico-filosofico e per certi aspetti di tipo onirico. Non è un romanzo per tutti né di facile lettura. Credo possano leggerlo con piacere solo lettori spregiudicati, solidi culturalmente e aperti mentalmente (le due cose spesso non vanno insieme) perché tocca temi scabrosi e scottanti, pur se in modi ironici e a giudizio di chi scrive moralmente sani. Romanzo dunque problematico e il titolo non è certo bene augurante. Ma si riferisce al fatto che il protagonista Pepi Piagnilungo voleva scrivere un romanzo che raccontasse le sue avventure, ma, per ingenuità e malasorte, non c'è riuscito".