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Alberto aveva quasi cinquant'anni e invecchiava in una Parma sempre più trasfigurata, disfatta e multietnica. Prigioniero di rimpianti, nostalgie, amori perduti e impossibili, era convinto che il mondo stesse precipitando verso un irrimediabile sfacelo. Eppure, a un'ora e mezza di macchina, davanti a quella immutata porzione di mare che custodiva i suoi più bei ricordi, sembrava che non tutto fosse perduto e qualcosa ancora possibile: forse anche un po' di felicità.