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Chi non ha memoria degli errori del passato è destinato a ripeterli. Noi italiani siamo un popolo dalla memoria corta. O forse la lunga storia della nostra civiltà è tanto densa di accadimenti da non poterli rammentare tutti. Ma almeno i casini degli ultimi cinquant'anni sarà meglio che rimangano ben chiari nella memoria collettiva, perché repetita non semper iuvant, anzi, talvolta ti precipitano nel baratro. Il moto rivoluzionario studentesco, iniziato nel '67/'68 in Italia, ha portato fresche ventate di novità e di accelerazione sociale, ma è stato il brodo di coltura dei successivi assassini, terroristi e delinquenti che, ammantati da un'aura politica, hanno devastato l'Italia fino a tutti gli anni '80. Non tutti sono stati neutralizzati. Qualcuno ha fatto carriera.