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Quella di Budapest e dell'Ungheria fu forse l'ultima rivoluzione con un alone romantico. È vero, si verificarono brutali episodi di crudeltà e ferocia, che pietà e umanità sembrarono del tutto scomparse. Eppure quella rivoluzione crepuscolare parve a tratti pervasa da un vago sapore romantico, forse evocato e suggerito dalla magica atmosfera della città danubiana che tanta parte aveva avuto nella storia europea, alimentando e ospitando miti, leggende e figure impregnati di autentico romanticismo. Nell'autunno del 1956 si videro ragazzi e ragazze giovanissimi che andavano incontro alla loro sorte con i fucilini imbracciati tenendosi per mano, dal Danubio proveniva un sentore di lavanda, misto a odori di piante acquatiche e di terra bagnata, e il fiume era coperto da un'arabescata foschia che ondeggiava e saliva in larghe volute.