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La religiosità è un sentimento comune a tutti gli uomini, aldilà del credo che professano e della posizione sociale che ricoprono. Viverne i risvolti e le manifestazioni esteriori può essere una noia mortale, ma anche un'occasione ghiotta di introspezione e di rinnovamento interiore. Questa è, però, un'esperienza che va vissuta con attenzione e spirito critico al fine di evitare i tranelli e le trappole che i veri gestori materiali della fede pongono sul cammino del fedele o del redento. Sono solo alcuni degli aspetti che si colgono in questi racconti, che si sviluppano in paesi e mondi diversi tra loro dal Nepal all'Egitto, dalla Grecia all'Italia, e che rappresentano forse la parte più esteriore e in alcuni casi ridicola delle manifestazioni della fede. Al fondo, però, si scorge l'esistenza di un credo comune che trascende le religioni e vive la religiosità in modo disincantato e laico, eppure sempre rispettoso della fede altrui.