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L'autore, col fine di fornire un contributo in vista del referendum popolare del mese di ottobre, evidenzia e commenta le novità introdotte con la "Riforma costituzionale" del Governo, approvata dalla Camera dei Deputati in seconda votazione, senza la maggioranza dei due terzi. Aggiorna, così, il precedente saggio, che era incentrato prevalentemente sul bicameralismo paritario, conservandone, di massima, la capitolazione e apportando lievi modifiche al contenuto. L'opera, pertanto, non abbandona la ricerca dei fondamenti storico-politici e giuridici, dalle origini della Grecia classica fino ad oggi, dell'assemblea democratica e si arricchisce con il testo della "Riforma" inserito nell'appendice. La conclusione dell'autore è che dalla "Riforma costituzionale" emergono sia aspetti positivi, sia negativi, e tra questi lo spostamento del Governo verso il controllo della funzione legislativa.