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Estate 1837. Anche a Canicattini Bagni si manifesta il colera. "Jarditi pagghia e mittiti agghia!" si grida nel paese, che si considerano il fumo della paglia e l'aglio efficaci rimedi contro il colera. La superstizione regna sovrana. La lotta politica si fa estremamente convulsa. I Birritti si buttano nell'agone pesantemente, e, tra l'altro, accusano gli avversari Cappeddi di diffondere il morbo tra il popolo nella maniera più assurda. Inevitabili i tumulti. In questo clima, tanto tormentato, si verifica la scomparsa di una ragazza del popolo: la creata Maruzza. Alla sua ricerca, assieme al vice-capo della Polizia Locale Santo Russo, si mette il colonnello medico in pensione Sergio Bramanti, per indole ben disposto verso l'umile gente e, per di più, impietosito dall'angustia della madre della ragazza. Un'impresa faticosa in una trama enormemente aggrovigliata.