Tab Article
«Veramente quest'uomo era Figlio di Dio» (Mc 15,39). Alla morte di Gesù, il centurione che sta di fronte a lui lo riconosce come un Figlio. Ma ciò significa che, insieme a lui, intravede anche un altro: il Padre. Com'è possibile che, proprio in tale condizione, una persona riveli non solo sé stessa, ma anche colui che le sta di fronte, e che resta invisibile e silente? Per rispondere a tale domanda, l'Autore prende le mosse da lontano, da un principio nascosto nelle prime righe del libro della Genesi: la realtà è simbolica e la creazione, mentre rivela sé stessa, fa scorgere l'Altro che non si vede. Così la Parola - che crea ogni cosa, insieme allo Spirito - può far sentire il Silenzio. Con tale principio si approda al vangelo di Marco, che mette in scena il mistero dell'identità di Gesù. I personaggi che popolano il racconto hanno a che fare soltanto con il protagonista, ma il lettore è messo al corrente, fin dall'inizio, dell'esistenza di un segreto: la narrazione emerge da una relazione tra il Padre e il Figlio. E questo Figlio, Gesù, rivelando sé stesso, è in realtà trasparenza di un Altro. Il presente volume intende seguire i passi di una simile relazione da un capo all'altro del racconto, mostrando che in quel che si legge (e si vive) c'è sempre dell'altro.