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Secondo la tradizione cristiana, Dio è Amore. Ma come è possibile credere a questa verità davanti al dolore del mondo? Numerosi teologi e studiosi, anche laici, hanno approfondito la questione teodicea, dando diverse interpretazioni del vangelo di Gesù. Ma nessuna è riuscita mai a soddisfare Franz Coriasco, che in questo libro propone la propria esperienza personale della perdita di fede, avvenuta quando era ancora molto giovane. A nulla sono serviti i consigli degli amici, gli incontri con i focolarini e con la stessa Chiara Lubich; nemmeno l'esperienza di una morte serena e irenica, vissuta dalla sua amica Chiara "Luce- Badano, ha riportato Dio nella vita di Coriasco, che da allora si definisce agnostico. Il racconto della sua vicenda personale innesca qui una riflessione di più ampia portata su Gesù, tanto nella sua componente teologica e messianica, quanto in quella più propriamente umana. In particolare, l'autore si sofferma sulla figura di "Gesù Abbandonato- (secondo la definizione di Lubich), che considera il più paradossale degli dèi, perché al momento della morte "umana- diviene ateo, ciò privo di Dio, in quanto abbandonato da Lui. Attraversando il pensiero di illustri esponenti della teologia cristiana storica e contemporanea, ma mantenendo sempre uno stile divulgativo e leggero, Coriasco giunge così a teorizzare un mondo in cui credenti e non credenti siano in continuo dialogo e la vita scorra, per tutti gli uomini, all'insegna dell'amore.