Tab Article
La divisione tra ricchi e poveri caratterizza praticamente tutte le società umane. Quel che invece le differenzia è il modo di spiegarla e di gestirla. Da questo punto di vista, la religione d'Israele ha affrontato il problema con spiccata originalità: fin dalle prime raccolte di leggi possiamo scorgere una legislazione attenta ai bisogni del povero e una teologia aperta a un ideale di società equa. La povertà è, dunque, il frutto del peccato umano e ad essa si deve porre rimedio. Da qui hanno tratto ispirazione numerosi profeti biblici. Gesù ha messo questa visione al centro della sua predicazione, annunciando la venuta del Regno come buona notizia di riscatto per i poveri. Luca riprende e amplifica questo messaggio nel suo vangelo, mettendo in discussione le dinamiche sociali del suo tempo, caratterizzate da una diversa visione del mondo, per cui la povertà è dovuta al fato e la miseria alla pigrizia, e ogni forma di aiuto era lasciata alla buona volontà delle persone più agiate. Attraverso l'analisi di testi non solo biblici ma anche di autori greci e latini, l'autore ricostruisce il vivace contesto in cui la predicazione di Gesù risuonò come radicale e sovversiva.