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«Sogno o vivo?». Per due anni, fin dalla morte della madre, l'esistenza di Augusto Pérez si trascina in uno stato di apatia; una densa «nebbia spirituale» lo avvolge e ne culla l'ozio senza prospettive, denso di fantasiose elucubrazioni. Lo sguardo di una giovane pianista incrociata per strada lo scuote; è il fugace incontro grazie al quale Augusto decide di conquistare la ragazza e abbandonare la sua «noia incosciente». Ma non è semplice passare dal sogno alla vita, e forse neppure è possibile. Sarà l'autore del romanzo, Miguel de Unamuno, a farsi personaggio per mettere fine alla tragicomica esistenza del suo protagonista, lasciandosi però contagiare dagli interrogativi di Augusto: non è forse Unamuno stesso il sogno di un Dio? E allora non valgono anche per lui le regole che segnano la vita del suo personaggio? Dove sono, insomma, i confini tra il sogno e la vita?