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Amedeo Cencini conclude, con questo testo, una trilogia iniziata otto anni or sono con il volume "Abbiamo perso i sensi" (2012), in cui portava all'evidenza uno dei grandi problemi della tradizione cristiana in ambito di discernimento personale e vocazionale: quello della dimenticanza della sensibilità personale. Dopo aver proseguito la sua riflessione, in positivo, con la proposta contenuta in «Dall'aurora io ti cerco». Evangelizzare la sensibilità per imparare a discernere (2018), l'autore - sacerdote e psicoterapeuta - giunge qui a proporre al lettore una "parte pratica-, in cui presenta un paio «d'esempi concreti di processi decisionali su di sé, nel proprio cammino di vita, e al servizio di altri», specie per chi si trova in particolari situazioni "critiche-. La prospettiva che ne viene pone finalmente il soggetto del discernimento al primo posto, prendendo ad esempio anche situazioni complesse per la morale e il diritto ecclesiale, come quelle delle coppie irregolari, cui viene dedicata un'attenzione ampia, attenta a declinare le caratteristiche della vita personale e le fatiche di discernimento, più che a ribadire un progetto etico, che pure non viene disperso. Un'opera, questa di Cencini, destinata a lasciare il segno nell'ambito del lavoro e della comprensione della "vocazione- umana, tout court.