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«A Cracovia, in apertura dell'ultima Giornata Mondiale della Gioventù» ha scritto papa Francesco ai giovani «vi ho chiesto più volte: "Le cose si possono cambiare?". E voi avete gridato insieme un fragoroso "Sì!-». Queste pagine sono la risposta di Susanna - neppure diciannovenne, romana, della parrocchia di San Policarpo - alla richiesta del papa in vista del prossimo Sinodo sui Giovani. Le ha dovute scrivere per lei il suo papà, perché Susanna è stata stroncata da una meningite fulminante a Vienna, sulla via del ritorno dalla GMG del 2016. Le sue scelte, la sua sensibilità, le sue priorità - documentate alla luce delle testimonianze di chi le ha voluto bene e del suo curriculum di pellegrina, di viaggiatrice, di studentessa, di animatrice parrocchiale, oltre che di figlia e sorella cresciuta in una chiesa domestica molto poco pia e devota - delineano un'originale biografia intellettuale e spirituale, e marcano le tappe di un percorso di fede sfociato nel mistero di una morte che sembra voler dare un senso alla sua breve vita. E rivelano al contempo una grande disponibilità ad accogliere il magistero di papa Francesco, evidenziando, anche dall'interno della sua esperienza parrocchiale, le resistenze al cambiamento denunciate dal pontefice.