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Il monachesimo, con la sua storia di preghiera e meditazione, può offrire ancora qualche stimolo al mondo contemporaneo e a donne e uomini sempre più "tecnologizzati"? Da questa domanda, concreta e incarnata nella storia di oggi, partì alcuni decenni fa (1977) l'esperienza del benedettino John Main, che cominciò a insegnare un metodo cristiano per la meditazione, basato sulla riscoperta del silenzio e sulla ripetizione di un'unica parola, così importante per i cristiani: Maranatha. Questa esperienza di preghiera e meditazione condivisa dai monaci con i laici offre, da allora, non solo a questi ultimi uno spazio di vita "contemplativa-, ma ha consentito negli anni anche ai monaci di ricomprendere la loro stessa vita religiosa e spirituale alla luce dell'annuncio del Vangelo in un tempo "difficile per Dio". Dall'esperienza di John Main e del suo discepolo e continuatore Laurence Freeman è nata la Comunità Mondiale per la Meditazione Cristiana, divenuta un vero e proprio Monastero senza mura con membri in più di cento nazioni.