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«L'istituto giuridico è uno di quei concetti di cui può dirsi, ricalcando un celebre topos filosofico, essere noti ai giuristi fintanto che non si domandi loro di definirlo. E in effetti, difficilmente saprebbero formularne la nozione con un rigore degno della tradizione scientifica a cui appartengono. Questo è ancor più vero per quei settori della scienza giuridica in cui la figura dell'istituto non è quasi stata oggetto di riflessione esplicita. Tra questi va senz'altro annoverato il settore del diritto costituzionale. Dell'istituto giuridico si sono occupati principalmente romanisti, privatisti, storici del diritto e filosofi del diritto. Invero in ambito costituzionalistico non mancano studi di indiscusso valore sulla sistematica e sulla dogmatica. Ma la figura dell'istituto giuridico rimane in larga misura sullo sfondo e quasi indistinta rispetto alla più ampia riflessione sul sistema. Si tratta di una circostanza abbastanza curiosa. Una scienza che ha fatto della sistematicità uno dei sui tratti fondativi (ancorché, ad oggi, sia un tratto sempre meno esclusivo) sembra aver smarrito consapevolezza intorno all'elemento di base del sistema stesso. Questo dato appare difficilmente controvertibile. Sembrano invece tutte da approfondire le sue ragioni e le sue eventuali ricadute. Il problema non è solo teorico; né si tratta di rievocare questioni metodologiche dal sapore antico. Si tratta piuttosto di tentare di comprendere la condizione scientifica di una disciplina quale il diritto costituzionale in un momento in cui, ancora una volta, la marea sembra mutare...» (Dall'Introduzione)