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Tale il peso (nell'inoltrato Quattrocento) della crisi dei Dominati moreschi del Nord Africa e della Penisola iberica e tale - d'altro verso - il concomitante rafforzarsi delle Monarchie di Spagna e Portogallo, da indurre questi eminenti Potentati a trarre giovamento - ciascuno a proprio modo - da una siffatta congiuntura. C'è che - da tempo - s'erano impegnati i Regni iberici nel programma militare e politico di strappare ai Saraceni ogni residua supremazia sul mare oceanum. E rispondeva alla logica teo-politica del tempo che - a legittimazione delle rispettive acquisizioni oltre-marine - intervenisse per sua parte una eminente sanzione pontificia: quale formalizzata in via ufficiale dalla Sede Apostolica di Roma al tempo delle scoperte oltre oceaniche di Cristoforo Colombo e del concomitante compimento del periplo dell'Africa. Vien, anzi, da parlare d'una duplice partizione atlantica: l'una di tipo "longitudinale" («de polo ad pohim») largamente favorevole alle ragioni ispaniche, e perciò seguita da energiche doglianze portoghesi poi approdate ad una concomitante partizione, di tipo - stavolta - latitudinario, volta a salvaguardare le ragioni lusitane al di sotto d'un certo parallelo, col risultato conclusivo (poi dovuto rivelarsi di determinante rilevanza geo-politica) d'una sorta di «quadri-partizione dell'Atlantico».