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"Il presente contributo ha lo scopo di formulare (e illustrare in forma sintetica) alcune proposizioni che si inscrivono in quella che potrebbe definirsi una 'dogmatica dei princìpi', vale a dire un insieme di 'concetti' idonei a precisare (sulla base - del resto - di un'elaborazione su questi temi, che è, in larga misura, ormai consolidata) lo 'statuto' (normativo) dei princìpi, la loro funzione, il modo della loro applicazione, i rapporti tra i principi e le 'regole', e così via. Gli obiettivi che lo studio si pone (nei termini di una sorta di ricognizione preliminare) giustificano - si confida - il carattere (che apparirà probabilmente) schematico e apodittico di alcune affermazioni e di alcuni passaggi (con tutti i limiti cui va incontro un discorso di tipo assertivo, ma anche con il vantaggio - forse - di ridurre, almeno in parte, il rischio che si creino equivoci sul contenuto di tali affermazioni). Un'ultima avvertenza che si prospetta come opportuna è che il discorso che qui sarà svolto non riguarderà tutti i princìpi, ma solo (e, comunque, in maniera assolutamente preponderante) quel tipo particolare di princìpi che prendono il nome di 'princìpi espressi', e più specificamente quella importante sottocategoria degli stessi costituita dai "princìpi costituzionali." (dalla premessa)