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Molti problemi delle moderne società occidentali, oltre che da fenomeni materiali imponenti (tecnologici, demografici, migratori) sono determinati da un elemento culturale: il diritto finanziario è stato finora molto finanziario e ... poco diritto. L'arida astrattezza del modello econometrico ha prevalso, finora, sulla equità. È tempo che i giuristi riprendano a interessarsi dell'analisi della pubblica finanza: il diritto non è parafrasi delle sempre più inadeguate formule letterali della legge, ma studio dei fenomeni sociali e delle soluzioni più equilibrate per assicurare giustizia. Il diritto finanziario, inoltre, è ormai zona pericolo per i diritti fondamentali. Ciò, sia perché evadere i tributi rischia di privare la collettività dei mezzi necessari ad assicurare i servizi essenziali. E sia perché un prelievo ingiusto attenta ai diritti fondamentali, del contribuente e di tutti. È imperdonabile sia rubare il frumento nei granai, sia impedire alle spighe di fruttificare. Il testo, arricchito da case study ricavati dall'attualità, è dedicato, nella Prima Parte all'individuazione dei parametri che servono a identificare il Giusto tributo ("dare a Cesare quel che è di Cesare", ma... quanto è di Cesare?); nella Seconda Parte si affronta il tema del Giusto Procedimento (ovvero il Diritto Finanziario applicato) e, nella Terza Parte, il Giusto Processo (perché sia assicurato un Giusto Controllo per una Giusta Amministrazione).