Tab Article
L'autrice riunisce in questo volume saggi pubblicati di recente in riviste italiane e straniere, in cui sviluppa l'idea di fondo che la tecnica da sola non va né verso il bene, né verso il male. Superato il mito dell'autosufficienza della tecnica, soggetta invece al decisore politico, l'autrice si chiede quali i vantaggi e gli svantaggi delle due opposte prospettive valoriali tra le quali il legislatore è chiamato a scegliere. La prima consente l'uso della tecnica da parte di chi, già detenendo una posizione di dominanza, vorrebbe rafforzarla trasferendola sui nuovi terreni di gioco. La seconda declina la tecnica a favore della persona esclusa o marginale, offrendole un'occasione di effettiva partecipazione politica e di crescita individuale in modo da compierne la dimensione costituzionale di individuo. Il metodo di un costituzionalista, il dialogo incessante tra le libertà e il potere costituito, è una delle chiavi di lettura del nuovo mondo, utile a vivere la tecnica da cittadini consapevoli per l'esercizio dei diritti fondamentali, e non da consumatori-utenti distratti dai benefici economici della rete.