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L'innovazione nell'insegnamento non è mai una rivoluzione, ma può realizzarsi solo a partire dall'esistente e nel rispetto delle competenze, inclinazioni e libertà di ogni docente. La scuola che apprende vuole offrire un contributo in questo processo di miglioramento continuo della scuola, in tanti modi quanti sono i possibili sensi del titolo: una scuola in cui l'apprendere è più importante dell'insegnare; una scuola che sa interpretare il digitale come mezzo e non come fine e scopre e sperimenta nuovi spazi di didattica digitale dentro le discipline; una scuola che integra e innesta sull'esistente nuovi approcci e metodi senza tentennamenti. La scuola che apprende vuole rimettere al centro le discipline, attraverso una metodologia progettuale integrata e integrativa, in grado di conciliare tradizioni didattiche diverse, competenze e obiettivi, materie e progettualità, con una vera didattica del digitale e, perché no, valorizzando le diverse "culture di sede" che ogni istituto tutela e promuove. Integrato significa per esempio che il mondo "autentico" diviene tangibile a lezione, e che la scuola "esce nel mondo" e si presenta alle famiglie e ai suoi interlocutori sociali e istituzionali: una scuola autenticamente scolastica. La parte finale del libro contiene numerosi percorsi didattici per tutti gli ordini scolastici, che privilegiano e illustrano una progettualità disciplinare, semplice e flessibile.