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Questo libro propone un modello che integra i differenti approcci gestaltici: al crescere della sensibilità percettiva del terapeuta, il setting vede diminuire lo spazio (iato) che separa l'oggetto dal suo soggetto, per cui cambia anche l'assetto del campo organismo-ambiente. Quando la distanza dall'oggetto è ampia, il setting è popolato da organismi individuati e separati (modo della Gestalt individuale); quando questa si riduce, le persone entrano nel setting e, interagendo, danno luogo a sistemi sovra-individuali (modo della Gestalt relazionale); quando, infine, si restringerà ancora, individui e persone potranno ritirarsi sullo sfondo, lasciando campo aperto al flusso delle informazioni co-generate e continuamente co-evolventesi, così che l'umanità del sapiens sapiens potrà liberarsi (modo della Gestalt fluente). Frutto di oltre dieci anni di analisi e di elaborazione teorica di un gruppo di supervisione di colleghi senior, questo lavoro propone una rilettura originale del setting e suggerimenti concreti per una pratica terapeutica adeguata a intercettare il continuo cambio di modo.