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Questo libro si presenta come un caleidoscopio per leggere, osservare, raccontare e disegnare, ma anche ascoltare, una città - Cagliari -, la cui identità è data dalla continua e fluida riconfigurazione dei frammenti che ne compongono i luoghi e i paesaggi, l'abitare e le sue rappresentazioni. Un caleidoscopio plasmato pure dal gioco del diverso posizionamento critico e di metodo dei ventuno autori coinvolti nel progetto: i geografi attivi a Cagliari e una cartografa dell'Università di Tours, con il contributo di prospettive provenienti dal campo della pianificazione, della fotografia, della critica letteraria, della storia dell'arte e del cinema. I capitoli di "Cagliari. Geografie e visioni di una città" si sviluppano come metafore urbane a partire da parole chiave. Parole che però assumono qui un significato peculiare, magari inaspettato, se riferito al senso degli spazi, alle temporalità e alle pratiche sociali, alle politiche e agli immaginari che questa "città d'acqua" lascia trasparire. Quattordici parole che offrono una selezione di riferimenti per una navigazione urbana. Esprimono sentimenti (Bellezza e Paure), rinviano a "racconti" di parole scritte (Narrazioni), di sguardi (Sguardi, Vedute, Orizzonti), di spostamenti (Movimenti) e di ascolti (Voci); richiamano luoghi emblematici o ordinari, paesaggi (Orti, Spiagge), o rimandano a pratiche di territorialità, a forme di resistenza sociale (Incontri, Campi) e a politiche pubbliche (Soglie, Metropolitanità).