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L'espressione "sviluppo di comunità" designa «l'insieme dei processi mediante i quali gli abitanti di una determinata zona uniscono i loro sforzi a quelli dei pubblici poteri, allo scopo di migliorare la situazione economica sociale e culturale della comunità, di associarla alla vita della nazione, di porla in grado di contribuire al progresso del paese. Perché possa tuttavia parlarsi di sviluppo della comunità occorre creare un vincolo di solidarietà». Con queste parole si apre il report preliminare al "Progetto Pilota Abruzzo", condotto per quattro anni, con cui Angela Zucconi (Terni 1914 - Anguillara Sabazia 2000) motiva la mission del suo lavoro e dell'intera équipe professionale che ha operato in quattordici comuni montani abruzzesi fra le province dell'Aquila e di Chieti. Era il 1958. Ancora oggi, 60 anni dopo, potremmo provare a riflettere sull'idea di comunità, di condivisione, di "coscientizzazione", di sviluppo individuale e collettivo a partire proprio da quella vecchia e mai sufficientemente conosciuta pionieristica esperienza, nata sotto forti convincimenti democratici e sempre da essi ispirata nelle sue formulazioni operative. Il progetto pilota, finalizzato allo sviluppo delle capacità dei cittadini coinvolti, e per loro tramite, dell'intera comunità, può rappresentare pienamente un modello di educazione critica. Il lavoro di Angela Zucconi - letterata, educatrice, "attivista", direttrice del progetto - ha sempre proceduto in tale direzione. Il volume, nel ripercorrere la storia e il senso del suo operato, lo proietta verso le più attuali problematiche affrontate dall'educazione degli adulti e dalla Learning city (-community).