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Il 5 maggio 1818 nasceva in una piccola città della Renania, Treviri, Karl Marx. Dopo duecento anni da quel giorno, in un'epoca profondamente cambiata, ci troviamo ancora a confrontarci con il pensiero del filosofo tedesco, come se fosse un nostro contemporaneo. In questa raccolta di saggi Michael Quante mette tuttavia ben in guardia dall'illusione di poter semplicemente applicare alle problematiche che caratterizzano le società di oggi le risposte che possono essere rinvenute all'interno dell'opera marxiana. L'autore articola così un interessante percorso interno alla riflessione del filosofo di Treviri, senza esimersi al tempo stesso dal valutarla criticamente. Pur ruotando ogni capitolo attorno a concetti e concezioni chiave del pensiero marxiano come la dialettica, il riconoscimento, l'alienazione, la storia, la questione ebraica, la teoria dell'azione, i vari studi sottendono alcune tematiche comuni: è possibile limitare le deformazioni sociali che derivano dai mercati? Entro quali condizioni si può tentare di perseguire una piena, o quanto meno soddisfacente, realizzazione umana? Come è possibile operare una adeguata sintesi tra la sfera privata e quella pubblica all'interno di società oggi più che mai segnate dalla multiculturalità? Per rispondere a queste domande Quante rilegge la produzione filosofica di Marx nei termini di una vera e propria antropologia filosofica, difendendo la tesi di una continuità tra il "giovane" Marx e il Marx "maturo".