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È diffusa l'idea che l'obiettivo di imprenditori e manager sia eseguire un buon piano di business. La base della cultura del business plan sta nello studiare il contesto e nel definire azioni dettagliate da portare avanti in maniera efficiente. In realtà non in tutte le situazioni questa attenzione al "fare le cose bene" si dimostra utile e vantaggiosa. Quando dobbiamo affrontare un cambiamento o esplorare nuovi percorsi di innovazione, ad esempio l'industria 4.0 e la digital transformation, un business plan ben fatto può essere la premessa del fallimento. Serve un orientamento diverso, dubitativo, sperimentale e aperto alla scoperta. Esistono oggi approcci metodologici consolidati per costruire un piano che funzioni. Le lezioni del lean management e del design thinking ci danno strumenti e metodi da inserire in una cultura collaborativa nuova che riscopra rituali e tecniche del laboratorio artigiano. "La trappola del business plan" analizza, attraverso numerosi riferimenti a progetti reali e confronti con innovatori e professionisti, i limiti della pianificazione tradizionale. La prima parte evidenzia la cultura che sta alla base della pianificazione snella. Mostra come startup e innovatori abbiamo ribaltato l'approccio tradizionale allo sviluppo di prodotti e servizi. La seconda fornisce un percorso strutturato in termini metodologici per sviluppare nuove idee e portarle con successo sul mercato. La terza infine dà i riferimenti per costruire l'organizzazione migliore per affrontare progetti innovativi, in particolare analizzando la cultura manifatturiera e i rituali collaborativi permessi da tecniche agile e Lean. Senza negare l'importanza del business plan, questo libro costruisce una lettura originale delle condizioni utili all'innovazione in mercati incerti. Fornisce in questo modo una guida e un orientamento per sviluppare una cultura agile e snella nelle situazioni di più profondo cambiamento.