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Educare oggi i ragazzi che sono nati in questo inizio di millennio è un compito particolarmente complesso ma altrettanto importante. Proveremo qui a rappresentare questa complessità ma anche l'urgenza di trovare strade credibili per farlo. Proporremo poi qualche idea che tenga conto delle ingenti novità e specificità dello scenario nel quale viviamo. Riorientare la convivenza in assenza di ordinatori forti ma in presenza di forti capacità trasformative in mano agli umani, organizzare le traiettorie di vita non già verso la conquista del mondo ma verso una diversa possibilità di relazionalità "fraterna", far dialogare le differenze tenendo a bada le violenze, trovare ordini nuovi. Tutto questo richiede un'alleanza "transfigurativa" fra le generazioni che condivideranno il futuro: non potranno semplicemente reiterare tradizioni educative, ma dovranno pensarne e sperimentarne di nuove, tenendo conto anche di ciò che i giovani sono in grado di insegnare ai più anziani e non solo viceversa. Questi temi riguardano un pubblico vasto ed eterogeneo giacché le funzioni educative oggi non sono più esclusivo appannaggio di insegnanti, genitori e parenti stretti, che naturalmente mantengono un ruolo centrale, ma di un universo molto più ampio di soggetti che, soprattutto per quanto riguarda gli adolescenti, incidono nel bene e nel male sulla loro traiettoria di sviluppo.