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Spesso attribuiamo al termine "emergenza", in situazioni e in contesti quotidiani (scolastici, ambientali, lavorativi...), una valenza educativa, affermando il principio per il quale l'emergenza è, prima di tutto, una possibilità educativa. Il dibattito sull'emergenza in ambito educativo deve però essere ampliato e assumere sguardi più complessi e multiprospettici. A questo dibattito il volume intende contribuire in maniera originale proponendo un cambiamento di paradigma che si disegna attraverso tre fasi: un'analitica e ricca descrizione dei servizi educativi (residenziali, semi-residenziali e diurni) con una specifica attenzione per quelli che accolgono le "emergenze" (a partire da esperienze maturate in Regione Liguria); una ricerca empirica che ha coinvolto coordinatori ed educatori che lavorano in comunità che gestiscono posti "di emergenza", il cui scopo era indagare il rapporto tra la progettazione (dei servizi e nei servizi) e la gestione delle emergenze; la presentazione infine di due modelli di riflessione e intervento in grado di superare una logica allarmista a vantaggio di una logica trasformativa. In virtù di questa impostazione, il volume si presta ad essere sia un utile strumento di lavoro per gli operatori sociali in servizio, sia un approfondimento per gli educatori e le educatrici in formazione.