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Questo volume, pubblicato in russo nel 2008, è uno strumento utile per chi si occupa del rapporto tra letteratura, comicità e paradosso. Si tratta di uno dei rari tentativi di affrontare l'umorismo verbale e letterario in chiave interdisciplinare e di giungere a una sintesi il più possibile attualizzata e "formale" delle fondamentali teorie novecentesche (quelle di Bergson, Freud, Pirandello, Raskin). La cruciale opposizione tra "comicità" e "umorismo" su cui si fonda la teoria pirandelliana è qui argomentata attraverso l'opera di Sergej Dovlatov, esemplare rappresentante dell'umorismo letterario novecentesco. Alla riflessione epistemologica sul rapporto tra letteratura e "scienza della letteratura", segue una sintesi tipologica delle principali posizioni teoriche sullo humor e un "riordino terminologico" basato sul nesso tra tipologia del testo e funzione estetico-cognitiva. La dettagliata analisi dell'opera di Dovlatov evidenzia i tratti che accomunano l'umorismo paradossale alla tradizione ebraico-orientale e all'aforistica dei ko- an Zen. Chiude il saggio un capitolo dedicato alla traduzione dell'opera di Dovlatov in italiano, che offre un primo tentativo di approccio tipologico-formale alla riformulazione interlinguistica dei testi umoristici.